Riflessioni

sabato 25 settembre 2021

LA RAGIONEVOLEZZA O TRISTEZZA?

LA RAGIONEVOLEZZA A VOLTE È SOLO TRISTEZZA?

L'ultima rampa di scale  

 

Che tristezza fare per l'ultima volta quella rampa di scale.

E pensare che eri così.


La ragionevolezza ce l’ha chi è arrendevole.

 

Chi se non il vecchio è costretto ad essere arrendevole, ma lo fa con una grande tristezza.

Scartando volutamente il ‘beauty case’, a motivo del suo nome per lei incomprensibile, opera nella maniera più antica a lei consona e lentamente si prepara il suo piccolo fagotto, mettendoci alcuni fazzoletti, la forchetta un cucchiaio un coltellino poi annoda in diagonale a 2 a 2 i 4 angoli.

Lei mamma, nonna e bisnonna, li ha accuditi tutti, ora con il fisico di novant'anni compiuti, il suo intestino si è indebolito, ha bisogno di una struttura adeguata, con silenziosa tristezza si adegua, o si arrende alle necessità e richieste della sua progenie.

Immaginava e sperava di non giungere mai a questo, lasciare la casa della sua vita  ma purtroppo ora sta scendendo la scala un solo gradino alla volta e con la mano destra che fa presa sul corrimano, mentre la sinistra regge il fagotto, ecco la ragionevolezza che le fa accettare la tristezza in persona.

Mentre sotto nel cortile, la macchina ha già il motore acceso, il figlio aspetta tenendo la portiera aperta.

Lei che da vent'anni ripete sovente "Sun a fin di sii" che tradotto dal piemontese significa:  'sono alla fine dei ceri', ora dice: "questa è l'ultima volta che scendo questa scala", e con un po' di disappunto e sconsolata si ripete: "una madre riesce ad allevare 7 figli, ma 7 figli non riescono ad accudire la madre".

Voleva finire i suoi giorni a casa, ironia della sorte, sono proprio i medicinali che gli hanno allungato la vita che ora le impongono lo scotto di un trasloco.

Un ultimo sguardo verso l'alto allo spazioso balcone fiorito, e via verso la casa di riposo che, avvisata prima, ora l'attende.

La vita trascorsa più o meno bene, richiede dai vecchi la tristezza della vecchiaia.

"Ricorda, quindi, il tuo grande Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i giorni difficili e che arrivino gli anni in cui dirai: “Non provo alcun piacere in essi..." Ecclesiaste capitolo 12

 

Se continui a vivere: prima o poi toccherà anche a te l’ultima rampa di scale. 

Per essere ulteriormente ragionevole, esprimi il tuo consenso prima, ed eviterai un peso alla coscienza della tua discendenza.


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En.. di Ab....

lunedì 1 marzo 2021

LA VERITÀ VINCE SULLA PAURA

LA VERITÀ VINCE SULLA PAURA

 

Se sai che è solo un cartellone pubblicitario del circo, non avrai paura di avvicinarti.


Se hai spento l'interruttore generale della corrente, non hai più paura di collegare i fili scoperti della corrente.

Se ti impegni troppo per tenere immacolato il tuo nome, confutando ogni piccola accusa che ti si fa, manchi di fiducia nel potere della verità e proverai timore.

Gesù un uomo veritiero, di fronte alle false accuse, non si concentrò a difendersi definendo apostati tutti coloro che gli facevano osservazioni.

Non lo fece neanche per proteggere i suoi amici a cui teneva tanto, ma semplicemente disse:

"È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: ‘Ecco un ghiottone e un gran bevitore di vino, amico di esattori di tasse e peccatori!’ Comunque, a dimostrare che la sapienza sia giusta sono le sue opere" Matteo 11:19

Chi si dibatte troppo sulla difesa del proprio nome o sulla difesa del proprio operato, è incerto, insicuro, non dimostra la sua convinzione granitica di possedere la verità.

Fu la verità annunciata da Gesù che mise in crisi i sacerdoti riuniti, fu Gamaglièle (forse uno dei sacerdoti che il fanciullo Gesù di 12 anni interrogava nel tempio), un uomo saggio, che fece capire al Sinedrio di non agitarsi:

“Se questo piano o quest’opera viene dagli uomini, sarà distrutta; se invece viene da Dio, non riuscirete a distruggerli. Anzi, potreste trovarvi a combattere contro Dio stesso”. Atti 5:38

Gesù sapeva anche che i pulcini avevano bisogno della chioccia, ma anche che non poteva continuare a tenerli sotto le ali quando questi fossero cresciuti, sapeva che una volta diventati galli, non avrebbero provato più paura, ma la verità li avrebbe protetti.

La paura delle opinioni altrui è ingiustificata, sentire idee diverse amplia la mente e ti fa capire il contesto, chi considera pericolose le idee diverse dalle proprie, vive coi paraocchi come fanno ai cavalli per costringerli ad andare dritto davanti a loro, chi è senza paura ascolta varie campane per avere le idee chiare e profonde, come in un'orchestra in cui, più strumenti si suonano e più armoniosa sarà la musica.

Imitiamo l’esempio di Gesù che non si agitò quando fu accusato, non pensò neppure di controbattere ogni maldicenza, critica o discordanza, perché sapeva di avere la verità e semplicemente disse:

'che la sapienza dell'agire sia trovata giusta è convalidato dalle opere che fai'.

Non considerava le opinioni diverse dalle sue, come pericolose e devianti perché sapeva che Lui possedeva la verità:

"“Io sono la via e la verità e la vita " Giovanni 14:6

Riguardo ai Farisei che insistentemente insegnavano tradizioni disse semplicemente:

"Non ascoltateli sono guide cieche"

Di fronte alle ingiuste accuse, semplicemente tacque:

"Ma lui rimase in silenzio e non diede nessuna risposta" Marco 14:41

É vero, fu messo a morte dai suoi accusatori e falsificatori, ma la sua verità esplose in tutto il mondo, e per tutti i secoli.

Molti oggi tremano per la paura che vengano scoperti i loro imbrogli e mistificazioni e puntano il dito verso coloro che li mettono in discussione cercando di verificare la loro veridicità.

Ma se tu sei convinto di avere la verità, non temerai i mistificatori e non ti faranno paura le calunnie, ma sarai saldo perché sai che stanno dicendo solo parole nel vento, mentre tu conosci la verità.

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mercoledì 24 febbraio 2021

LA FEDE: È UN DONO MA ANCHE UNA CONQUISTA ?

  

La fede genuina è 
bella come una rosa 
 
    COME LE ROSE

   Le rose sono fiori speciali,  non sono spontanee, ma vanno coltivate, vengono trapiantate. Così la fede viene trapiantata ad altri coi giusti ragionamenti sulla creazione, e l'esperienza dei profeti.

Come le rose, così la fede è un  crescendo di bellezza, emozioni e sentimenti, si inizia col desiderio di ottenere un premio, dal desiderio si passa alla speranza di ottenerlo, per arrivare poi alla convinzione (o fede) che otterrai quel premio. 

Facciamo un esempio: se parliamo di ottenere a livello mondiale "PACE E SICUREZZA" in un mondo senza malattie, senza morte, in un nuovo paradiso terrestre in cui ci sarà pure la giustizia, dove il meglio sarà a disposizione di tutti, questo è un bellissima premio che tutti desiderano, decisamente meno sono quelli che lo sperano che si realizzi, e ancora meno sono coloro che sono convinti e sicuri che riceveranno quel premio. 

La fede la possiedono coloro che sono al terzo stadio, cioè coloro che sono convinti e certi che vivranno in un paradiso di pace e sicurezza, dove non ci saranno più malattie, né sofferenze, né morte né dolore.

Uno dei metodi di riproduzione più utilizzati per le rose è senza dubbio la talea, un metodo di riproduzione agamico che permette di mantenere intatto il patrimonio genetico della pianta madre ed avere un nuovo individuo identico per DNA e fisionomia. Così la fede ha un DNA suo che si tramanda trasversalmente fra chi cerca il perché delle cose, non  accontentandosi del sentito dire, ma dal desiderio passa alla speranza e poi alla convinzione certa.

Le rose sono assalite dai funghi e attaccate dai parassiti e dalle mosche gialle, i tripidi, i coleotteri, i bruchi e le tentredini, che creano problemi seri alle nostre rose, così è la nostra fede, viene indebolita dal materialismo, dall'eccessivo impegno, da chi è convinto di discendere da una scimmia, da chi frulla in un mix il concetto di famiglia, da chi crede di essere qualcuno.

Una rosa che sta morendo emana il suo massimo profumo, se viene raccolta la sua essenza in una ampolla, durerà nel tempo, così la fede dei genuini profeti è stata raccolta nel 'libro max' e profuma ancora oggi per noi, se la leggiamo dalle sue pagine percepiamo l'essenza della Parola di Dio. La Bibbia.

Come ci sono miriadi di rose, così ci sono tante fedi: (nel denaro, nella sorte, nella scaramanzia, nelle notizie, in un uomo, in Dio). Come tutti i fiumi vanno al mare ma solo uno passa a Parigi, così solo l'individuo che riflette sulla Creazione e medita sulla convinzione dei profeti, conquisterà la vera fede e troverà Dio. 

"La fede è la certezza che quello che si spera si realizzerà..." Ebrei 11:1

Cosa ne penso io di questa promessa del bellissimo premio? Sono convinto che verrà, non si sa quando ma verrà. Verrà in modo graduale ma accelerato , i malvagi si consumeranno, i violenti si annienteranno tra di loro, I ribelli e gli arroganti subiranno incidenti disastri e calamità, i potenti si sgonfieranno, mentre i buoni saranno indesiderati e scartati, e procederanno in modo coraggioso ma quasi invisibili, saranno mansueti e malleabili , sottomessi a Dio (non all'uomo), ubbidienti alla voce di Gesù che disse :"le mie pecore udranno la mia voce e mi seguiranno", come si legge in: 

Giovanni  10:27 : "Le mie pecore ascoltano la mia voce, e io le conosco; e loro mi seguono.  Io do loro vita eterna, e non saranno mai distrutte; nessuno le strapperà dalla mia mano"  I mansueti si rafforzeranno la loro salute e guariranno dalle malattie, dopo un pò ci saranno solo più loro. Formeranno gli abitanti del " PARADISO TERRESTRE"

A tutti piace questo premio, alcuni lo sognano pure, ma pochissimi hanno la fede necessaria (un pò donata e il resto coltivata) per essere convinti che lo otterranno.

   E… di Ab…

martedì 23 febbraio 2021

LA MISERICORDIA PREVALE SULLA GIUSTIZIA

 

Non insieme ma separati    
CAREZZA IN UN PUGNO O ANCHE PUGNO DI FERRO IN UN GUANTO DI VELLUTO O ANCHE BASTONE E CAROTA

Sono tutte situazioni sentimentali, mentre Dio agisce con misericordia in tutte le situazioni, una di queste fu quella in cui reagì alla superbia di Cora.

A Cora gli fu mostrato misericordia, anche se fu inghiottito dalla spaccatura di un terremoto, finì nella tomba, come è descritto:

"ma se Geova farà qualcosa di eccezionale nel loro caso e la terra si aprirà e inghiottirà loro e ogni cosa che appartiene a loro e scenderanno vivi nella Tomba, allora capirete senza alcun dubbio che questi uomini hanno mancato di rispetto a Geova”. Numeri 16:30

14700 morirono e finirono nella tomba, avendo davanti una seconda possibilità come disse Gesù: tutti quelli che sono nella tomba saranno risuscitati, quindi non fu un giudizio definitivo perché al giudizio di Dio non ci sono appelli.

Ma la punizione dimostrò che esistono paletti che stabiliscono il proprio posto. 

Impariamo: 1 - mantenere il proprio posto, 2- è necessaria l'umiltà, 3 - Dio ha una grande misericordia.

Gesù conoscendo bene suo Padre, (pure di sabato, il giorno dell'adorazione) guarì l'uomo con la mano secca, facendoli ragionare che loro salvavano la pecora dal pozzo anche di sabato:

"Gesù rispose loro: “Chi di voi, se ha una pecora e questa cade in una fossa di Sabato, non l’afferra e non la tira fuori? Un uomo vale senz’altro molto più di una pecora! Perciò è lecito fare una cosa buona di Sabato" Matteo 12:11

La misericordia di Gesù prevalse sulla legge di Mosè.

La giustizia della legge, quando è solo giustizia può essere il pugno, o il rospo molto difficile da inghiottire.

Lo dimostra la lapidazione dell'uomo, che di sabato raccolse legna per riscaldare la famiglia disubbidendo al divieto di lavorare di sabato, il giorno dell'adorazione:

"Mentre gli israeliti erano nel deserto, un uomo fu sorpreso a raccogliere legna di Sabato ... Mosè : “L’uomo dev’essere assolutamente messo a morte: tutta l’assemblea deve lapidarlo fuori dall’accampamento”. " Numeri15:32

Era importante mettere le cose spirituale al primo posto.

Nel deserto con un popolo da addestrare e guidare, l'insegnamento per dare certezze doveva seguire la legge.

Come pure fece il profeta Elia che insegnava a una generazione incerta su due posizioni:

"Elìa si avvicinò al popolo e disse: “Fino a quando zoppicherete fra due differenti opinioni? Se il vero Dio è Geova, seguitelo; se invece è Bàal, seguite lui!”... 1 Re 18:21

Non l'incertezza, ma la misericordia di Gesùè e di Geova prevalgono sulla legge:

"Perché chi non mostra misericordia sarà giudicato senza misericordia. La misericordia trionfa sul giudizio." Giacomo 2:13

Il vero insegnante quello per eccellenza che superò anche Mosè, che fu più di Mosè, era ed è senza alcun dubbio Gesù,  alcune sue citazioni più famose, e che non hanno uguali in nessun detto filosofico, sono : "Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te... e,  Ama il prossimo tuo come ami te stesso, e inerente alla misericordia, disse di coloro condannati dalla legge:

"Giunti al luogo chiamato Teschio, misero al palo lui e i criminali, uno alla sua destra e uno alla sua sinistra. Ma Gesù diceva: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno”...Luca 23:32

Di fronte a una tale manifestazione di misericordia si evince con certezza che è la linea guida per un insegnamento vincente, che non va mai confusa con il sentimentalismo. 

Tipo: 'Poverino si è fatto male, ha rotto la vetrina per rubare, ora ha il pugno che sanguina, curiamolo e perdoniamolo '. È puro sentimentalismo.

Il giusto insegnamento è ' ti curo e poi lavorerai, ti provvederò pure le sementi che coltiverai per te e la tua famiglia".


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martedì 16 febbraio 2021

LA PAZIENZA: DIO NON CONDONA LA VIOLENZA, TANTO MENO LA PROMUOVE, MA SI ASPETTA CHE CI MODIFICHIAMO

  

La pazienza di piantare  
questo fiore nel proprio 
giardino aspettando 7
anni perché fiorisca 
LA PAZIENZA DI GEOVA NON È UN CONDONO DELLA VIOLENZA 

Dio ebbe pazienza con Mosè, aspettò che capisse la necessità di modificarsi, cosa che fece dopo aver ucciso l'egiziano. 

Dio ebbe pazienza nel deserto tollerando spesso gli israeliti ribelli. 

Dio ebbe pazienza con Giosuè che nel suo nome fece conquiste su conquiste. 

Dio ebbe pazienza coi profeti quando nel suo nome profetizzavano una sanguinaria vendetta. 

Dio ebbe pazienza con Adamo dandogli il tempo di generare una progenie stabile e produttiva. 

Dio ebbe pazienza con Caino accettando che da un assassino si riempisse la Terra di suoi nipoti. 

Dio ha pazienza con ogni suo adoratore che entra in crisi, aiutandolo a superarla.

Dio ebbe pazienza con i primi discepoli di Gesù che bisticciavano tra di loro, consapevole che in seguito avrebbero compreso che l'accurata conoscenza spirituale, avrebbe prodotto in loro pensieri di pace. 

L'apostolo Pietro meditò e comprese cosa significa la pazienza di Dio e lo scrisse 

"Geova non è lento ad adempiere la sua promessa, come pensano alcuni, ma è paziente con voi perché desidera che non sia distrutto nessuno ma che tutti giungano al pentimento" 2 Pietro 3:9

 Avrà pazienza con te e con me? 

Si, alla condizione che non smettiamo di lottare per volgerci al bene. 

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martedì 15 dicembre 2020

IL CORAGGIO DI GIONA E IL PENTIMENTO DEGLI ABITANTI DI NINIVE

  

       Ninive prima       
della punizione
   
PERCHÉ DIO NON PUNI' SUBITO NINIVE LA GRAN CITTA'? 
Ninive dopo 
la punizione

NINIVE LA CITTÀ ALLA QUALE DIO HA POSTICIPATO L'ESECUZIONE DEL SUO GIUDIZIO

Perché i suoi abitanti si erano pentiti.  

Anche le statue di Ninive 
persero la testa

Giona fu incaricato di avvisare i niniviti di pentirsi dei loro peccati, (questi erano arrivati al punto di giocare al pallone con le teste dei nemici- teste rotolanti). 

Alche Giona si imbarcò per la Spagna, fu poi lanciato in mare  durante una forte tempesta e recuperato da un sottomarino chiamato, grosso pesce, che gli fece fare il giro del Mediterraneo al contrario, e poi lo vomitò sulla spiaggia dell'attuale Libano, e dovette fare una lunghissima strada per raggiungere la città di Ninive, e durante quel percorso, ebbe molto tempo per meditare.  

A Giona fu nuovamente comandato di proclamare a Ninive la denuncia della sua distruzione per la malvagità dei suoi abitanti:

"Va’ a Nìnive la gran città e proclama il giudizio contro di lei, perché la sua malvagità ha richiamato la mia attenzione”. Giona 1:2

Giona dopo questo spaventoso viaggio, annunciò il giudizio con tale enfasi e convinzione che sorpresa, i Niniviti si pentirono a cominciare dal Re e poi tutti gli altri, e Dio posticipò l'esecuzione del loro giudizio di 232 anni ( dal' 844 A.C.  anno in cui Giona scrisse il libro, al 612 A.C. anno della distruzione della gran città di Ninive).

A Giona che pestava i piedi, e si piazzò di fronte in alto sulla collina per vedere meglio la distruzione di Ninive, Dio con calma gli disse:

"E io non dovrei dispiacermi per Ninive la gran città, nella quale ci sono più di 120.000 persone che non sanno distinguere il bene dal male"  Giona 4:11

Ci chiediamo:

L'uomo con le sue azione di pentimento, può modificare gli interventi di Dio? 

Ora che viviamo nel tempo del pre giudizio universale, possiamo aspettarci una simile misericordia se ci pentiamo?

La domanda più penetrante è: oggi può avvenire un pentimento generale dell'umanità come avvenne a Ninive?

Il giorno e l'ora del giudizio universale, noi non lo sappiamo, solo Dio lo decide, noi possiamo solo dire chi vivrà vedrà. 

Una cosa sappiamo, Ninive fu distrutta anche se con una posticipazione del suo giudizio di 232 anni, possiamo dedurre anche che il giudizio universale sarà immancabilmente eseguito con certezza.

Quello che non sappiamo è che se potrà essere posticipato da un'eventuale pentimento generale dell'odierna umanità come avvenne a Ninive, ma le sacre scritture ci avvisano che 'non tarderà'.

I Niniviti ci insegnano, che anche noi possiamo essere lungimiranti da imparare a pentirci?

Giona ci insegna che è possibile avere l'ardire di emettere un giudizio ai tagliatore di teste, siamo anche noi così coraggiosi da schierarci umilmente con gli apparentemente indifesi come lo fu Giona?

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martedì 14 luglio 2020

UNA BUONA COSCIENZA

Con la testa fra
due cuscini
IL MIGLIOR CUSCINO SU CUI DORMIRE È UNA BUONA COSCIENZA
Passeggiavo nel parco, quando vidi sotto un lillà fiorito, due uomini che dormivano come un bambino che ha appena finito di poppare.
Sotto il capo nessun cuscino, ma solo una buona coscienza.
Pelle del viso rilassata, distesa, nessuna ruga in fronte.
Dormivano sereni senza percepire i disturbanti rumori del parco.
Vestiti e scarpe consumati dal cammino percorso.
Senza paura di essere derubati non avevano niente, ne un fagotto e neppure un portafoglio vuoto, la loro povertà in evidenza fungeva per loro da antifurto.
Come dice quel detto: 'il miglior antifurto è la povertà '
Nessuna parete attorno a loro, non gli serviva, perché non hanno nemici, la loro coscienza pulita li faceva sentire sicuri.
Magri, un pò deperiti e probabilmente a stomaco vuoto, ma i loro sogni erano succulenti, si vedevano seduti attorno a una tavola super imbandita di un matrimonio, confermando ciò che scrisse un saggio:
"Dolce è il sonno di chi serve, sia che abbia poco o molto da mangiare, ma l’abbondanza non permette al ricco di dormire." Ecclesiaste 5:12

Dormivano sereni senza paure sul cuscino della buona coscienza, perché non avevano abbandonato la famiglia, non erano ladri in fuga, ne avevano fatto del male o sgarri ad alcuno, erano consapevoli di essere nel mirino di chi li protegge, conoscendo le parole che dicono:
"Perciò non abbiate paura: voi valete più di molti passeri." Matteo 10:31

Tornando con la mente a quel momento in cui li guardavo, ricordo che pensai: "questo dormire tra due cuscini immaginari, va premiato, appena si svegliano gli dò una contribuzione, possono andare a rinfrescarsi nella toilette li vicino e poi andare a farsi  fare un panino e un'aranciata. Così ho fatto e mi hanno capito, anche se parlavamo un'altra lingua, pure io ho capito la loro spiegazione del sogno della tavola imbandita, e ho ricevuto un sorriso a tutta bocca che mi ha fatto star bene anche me, provando quella gioia nel dare:
"Il Signore Gesù, ... disse: ‘C’è più felicità nel dare che nel ricevere’”. ATTI 20:35

Ho compreso bene con questa esperienza che cos'è il miglior cuscino per dormire.
   E… di Ab…

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