Riflessioni

martedì 18 febbraio 2020

L'INCORAGGIAMENTO

Non arrenderti
COME POSSO AIUTARE UN AMICO SCORAGGIATO?
Chi è scoraggiato è anche deluso, in primis di se stesso, e poi degli altri.
Ha bisogno di ritrovare i valori. Come?
Primo: riconosci che anche tu hai dei valori, sono dentro di te, ma in questo momento non li percepisci.
Un pensiero incoraggiante, è sapere che Dio ha sempre il piano "B" lo applicò subito nell'Eden, quando il piano "A" fu bruciato da Adamo, Lui lo sostituì con Gesù il piano 'B' chiamato anche secondo Adamo.
Poi è  di incoraggiamento sapere che Dio esaudisce le nostre preghiere, anche se non sempre come vogliamo noi;  vedi il racconto dell'escursionista che in montagna scivola nel burrone, col titolo: 
 È MEGLIO SE SIAMO CONVINTI] 
nota il particolare del risultato della sua preghiera.

Inoltre è pure d'incoraggiamento sapere che Dio non ci pungola per andare avanti, ma ci rispetta e ci tratta con dignità, aspettando con pazienza che maturiamo e arriviamo a capire la situazione e che agiremo poi di conseguenza; 
vedi il racconto col titolo    " Eliminiamo il pungolo"]
Si Dio riconosce che ci stanchiamo.

Ci incoraggia anche sapere che non siamo anonimi per Dio.
Quando la punta dell'iceberg al sole brilla, è grazie alla massa di ghiaccio sotto il pelo dell'acqua che la sorregge.
È sicuramente bella la punta scintillante, ma senza le molecole di ghiaccio nascoste sott'acqua che la sostengono non esisterebbe.
Simile all'esempio di Napoleone che in pochi decenni conquistò mezzo mondo, ma solo grazie a quei soldati anonimi di poco peso che morirono esaltati senza sapere il perché, ma grazie a loro, lui si fece un nome.
Per Dio ogni singolo uomo conta ed è importante.

Ora faccio un terzo esempio dei diversamente abili, che vincono alle loro olimpiadi.
Sono di vero incoraggiamento per chiunque gli è vicino, tuttavia la situazione va vista nell'insieme, cioè, attorno a loro c'è un piccolo esercito che li sostiene, chi spinge la carrozzina, chi gli fa da mangiare, chi lo veste, chi lo porta nella via o in palestra ecc.
Ora pur non togliendo nessun merito al disabile che si impegna, tuttavia brilla anche grazie all'intera equipe che lo circonda per dargli una mano.

Quello che voglio dire, è che anche gli anonimi sono importanti, la parte sott'acqua dell'iceberg, i soldati dell'esercito di Napoleone, gli aiutanti del diversamente abile,  sono tutti senza nome, ma importanti, perché permettono alla punta di brillare.

Usando gli insegnamenti del Maestro Gesù, che ha sempre tenuto conto di chi era dietro le quinte.
-Maria sorella di Lazzaro ha usato olio profumato molto costoso per ungere i capelli di Gesù,  quando Giuda, il ladro, la rimproverò, dicendo: "si poteva vendere il profumo e dare il ricavato ai poveri" mentre in realtà se lo sarebbe intascato lui, Gesù rimproverò  Giuda e disse che questo piccolo gesto avrebbe fatto grande quella donna sconosciuta, lo leggiamo in :
Marco 26:12,13. "Quando questa donna ha versato l’olio profumato sul mio corpo, l’ha fatto per prepararmi alla sepoltura. In verità vi dico: dovunque sarà predicata questa buona notizia, in tutto il mondo, anche ciò che questa donna ha fatto sarà menzionato in memoria di lei”.
Ora sappiamo il nome di quella donna 'Maria' e quel gesto fu moltiplicato 100 volte 100, non fu più un'anonima dietro le quinte, ma il suo nome ora brilla per sempre.

Gesù con quelle parole valorizzò un piccolo gesto, che incoraggiò moltissimo Maria, e con lei noi e milioni di altri che hanno letto quelle parole.

-Un altro episodio che ritengo ancora più incoraggiante fu quello della donna senza nome conosciuta come la samaritana al pozzo che diede acqua fresca appena attinta a Gesù.
Gesù usò quell'episodio come illustrazione, si trova in:
 Matteo 10:42 "E in verità vi dico che chiunque avrà dato da bere anche solo un bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un mio discepolo non perderà affatto la sua ricompensa”
La saggezza di questa illustrazione, sta nelle parole 'acqua fresca'
acqua perché è la cosa meno costosa, a differenza di un profumo costoso, non costa nulla dare dell'acqua che puoi attingere in abbondanza.
- e fresca, perché per chi è assetato, accalorato, stanco, un bicchiere d'acqua fresca lo ristora, lo rigenera, prova soddisfazione nel berla, ed è un piacere.
Non si provano queste emozioni se l'acqua è tiepida, anzi ti viene da sputarla.
Personalmente ho provato entrambe le situazioni, ed è così.
Ora notate ancora questo: dopo un po' che l'acqua è stata attinta si riscalda, pertanto per berla fresca (in quel tempo non c'erano i frigoriferi), occorreva attingerla dal pozzo sul momento, usando un po' di fatica, era comunque il gesto necessario per poter dare il meglio, anche se minimo, fatto a un perfetto sconosciuto di passaggio, che oltre a smorzare la sua sete, gli procurasse piacere a berla.
Gesù usò poi in seguito, questa situazione come illustrazione, come dimostra la scrittura citata sopra di Marco 26:12,13.

Queste illustrazioni fatte da Gesù, rispecchiano il suo apprezzamento di quello che per gli altri è il poco, il semplice, l'insignificante, ma che Lui considera importante.

Per fronteggiare lo scoraggiamento è utile meditare che i nostri piccoli 'dare' come "un bicchiere d'acqua fresca"
 sono visti da chi apprezza.


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