Anche un semplice pedone può fare scacco matto |
Nella storia ci fu una famosissima famiglia di 12 fratelli maschi, quella di Giacobbe.
Uno di loro che era il favorito di suo padre come descritto in:
Genesi 37:3 "Quanto a [Giacobbe ora soprannominato] Israele, amava Giuseppe più di tutti gli altri figli, perché era il figlio della sua vecchiaia".
Una notte Giuseppe fece un sogno, questo:
".....questo sogno che ho fatto: stavamo legando dei covoni in mezzo a un campo, quando il mio covone si è sollevato e si è messo dritto, mentre i vostri covoni si sono messi tutt’intorno al mio e gli si sono inchinati" Genesi 37:6
Questo suscitò nei fratelli un grandissimo malumore.
Giuseppe era salito sul palcoscenico diventando il primo attore della commedia, i suoi fratelli erano in secondo piano.
Poco dopo fece un altro sogno :
“Ho fatto un altro sogno. Questa volta erano il sole, la luna e 11 stelle a inchinarsi davanti a me” Genesi 37:9
Giuseppe era fermamente protagonista sul palcoscenico, questo generò grande invidia nei suoi fratelli, lo soprannominarono 'il sognatore' e menzionarono di ucciderlo.
Fu buttato in una cisterna, e poi venduto a dei carovanieri, destinato a diventare schiavo nel grande Egitto.
I fratelli, senza saperlo, hanno contribuito a rendere Giuseppe una persona umile, che in seguito fu per lui un grande vantaggio per la sua vita futura, divenendo poi secondo al grande faraone.
Non solo umile, ma anche riflessivo, lo conferma il fatto che non fu vendicativo nei confronto dei suoi fratelli, e quando vennero a inchinarsi a lui nella sua gloria di quasi faraone, comprese che l'odio che si era attirato era in parte per colpa sua e dei suoi sogni che lo collocavano come unico attore sul palcoscenico, mentre tutti gli altri si inchinavano.
Volendo trarre una lezione morale da questa storia, utilizziamo nuovamente il palcoscenico in un teatro dove oltre al bravissimo attore protagonista, esiste anche colui che prepara le scene, ed è veramente abile nel renderle espressive e coinvolgenti, componendo bene lo sfondo con l'ambiente, spostando sedie e tavoli.
Ora se l'attore non considera lo scenografo solo uno sposta sedie, ma riconosce con umiltà la sua bravura e lo loda alla fine dello spettacolo per le belle scenografie preparate, oltre agli applausi si conquistarà l'affetto e la fedeltà degli spettatori.
Pertanto chi è sul palcoscenico riconosca anche i meriti di coloro che sono dietro le quinte, che contribuiscono al suo successo, ricordando inoltre che se non ci fosse il pubblico non avrebbe nessuno con cui condividere la sua bravura, o le sue informazioni.
Con un tuo fratello, o sorella, o un tuo amico, per non essere oggetto del suo odio, non sognare, sappi riconoscere con umiltà che anche lui ha contribuito al tuo successo, come un pedone dietro le quinte, e se tu sei il Re ringrazia il pedone con genuina riconoscenza, ringrazialo nuovamente e sarai stimato per la tua umiltà.
E… di Ab….
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